ANASSIMANDRO

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Nel contesto dei presocratici e dei Milesi si colloca insieme a Talete anche Anassimandro , che nacque a Mileto nel 610 circa a.c. e morì intorno alla metà del sesto secolo : la tradizione vuole Anassimandro discepolo di Talete ; dato che a quei tempi non c'erano le scuole , si doveva trattare di un vero e proprio rapporto di disdcepolato . Senz'altro Anassimandro ha preso qualcosa dal maestro : egli infatti si cimenta nella ricerca di un solo principio e per di più che ha a che fare con l'acqua (sebbene non sia proprio acqua pura) . Anassimandro scrisse un'opera in prosa ("Perì fuseos") : la poesia cessa di essere l'unico veicolo o , comunque , il veicolo per eccellenza per trasmettere le conoscenze sull'universo e sugli uomini . Di tutta la sua opera , però , possediamo un solo frammento , peraltro difficile da contestualizzare . Se ci basassimo solo su questo frammento , Anassimandro ci sembrerebbe interessato solamente di cosmogonia (l'origine dell'universo) . Però tramite varie testimonianze ci è possibile comprendere che in realtà Anassimandro si interessava di parecchie cose e la sua opera doveva spaziare nei campi più vasti . A quei tempi il suo libro sarebbe senz'altro stato catalogato come di "storia" (dove la parola storia assume un significato differente da quello che comunemente le attribuiamo : tale parola è infatti riconducibile alla radice " eid " , a sua volta riconducibile al verbo greco " orao " , vedere ) , ossia di descrizione del mondo : l'opera iniziava con una cosmogonia (da cui è tratto il frammento che ci è pervenuto) in cui Anassimandro cercava di dare una spiegazione all'origine dell'universo e poi proseguiva con una cosmologia , dove egli spiegava la struttura dell'universo . La sua opera non si limitava alla cosmologia e alla cosmogonia (che però senz'altro dovevano essere le parti più filosofiche) , ma toccava anche altri argomenti . Ad Anassimandro viene tra l'altro attribuita la prima cartina geografica del mondo allora conosciuto e l'invenzione dell'orologio solare : in tal modo spazio e tempo diventano entità descrivibili e misurabili ; l'universo e il tempo in cui si scandisce la sua vicenda possono uscire dalla dispersione e essere ricompresi in una prospettiva unitaria . Anassimandro trovò il principio della realtà nell'infinito (in Greco " apeiron " , a + peiron = senza limite) . In realtà la parola APEIRON è intraducibile a causa della sua polisemia e si preferisce non tradurla : nella parola apeiron ci sono infatti troppi sottintesi e significati per cui scegliendone uno (che può benissimo essere corretto) se ne tagliano automaticamente fuori altri altrettanto corretti . I due significati principali della parola apeiron sono INFINITO e INDEFINITO , il primo con valenza quantitativa , il secondo con valenza qualitativa . Per Anassimandro , però , entrambe i significati erano allo stesso modo contenuti nel termine apeiron . Ora dobbiamo spiegare perchè Anassimandro abbia scelto come principio proprio l'apeiron : il principio è quel qualcosa da cui deriva tutta la realtà , quel qualcosa dove tutta la realtà va a finire e quel qualcosa in cui tutta la realtà permane . Se il principio è quindi ciò da cui deriva tutto il resto , Anassimandro deve aver pensato che esso deve essere una fonte inesauribile di tutto , senza fine . Già Talete a suo modo aveva effettuato un ragionamento del genere : l'acqua era per lui il principio di tutto perchè non aveva caratteristiche e poteva di conseguenza assumerle tutte . L' introduzione dell' apeiron rappresenta un grandissimo passo verso l'astrazione : esso ancora più dell'acqua non ha caratteristiche ; però per Anassimandro l'apeiron non è solo infinito , ma anche indeterminato (indefinito) : egli è convinto che il principio non debba avere alcuna caratteristica e quale è la cosa che ha meno caratteristiche dell'infinito ? Anassimandro quindi si distacca da Talete : l'acqua non è più il principio , ma è parte integrante dell'apeiron . Riportiamo ora il celebre frammento di Anassimandro : " da dove infatti gli esseri hanno l' origine , ivi hanno anche la distruzione secondo necessità : poichè essi pagano l'uno all'altro la pena e l'espiazione dell'ingiustizia secondo l'ordine del tempo " . Mentre per Talete era implicito che la materia fosse dotata di movimento , per Anassimandro è esplicito : in realtà a parlarci di Anassimandro e a riportare il suo frammento è un filosofo minore di nome Simplicio : è difficile tradurre e capire che cosa egli intendesse dire . Sembra quasi volerci dire che Anassimandro sia stato il primo ad introdurre il fattore movimento , ma probabilmente Simplicio voleva soltanto dire che Anassimandro è stato il primo ad usare la parola " arkè " in senso filosofico , con la valenza di principio . Anassimandro ha aperto prospettive molto moderne : il concetto di infinito per esempio ricorre spesso anche nella nostra società . Anassimandro arrivò a dire che il nostro universo è un qualcosa di infinito : a noi pare ovvio , ma si è per lungo tempo pensato che fosse finito : questa concezione di finitezza dell'universo si era radicato ai tempi dei Pitagorici , che avevano attribuito al termine " infinito " una connotazione fortemente negativa e confusionaria . Anassimandro diceva che il mondo era nato e che prima o poi sarebbe morto : Aristotele invece diceva che il mondo esistesse da sempre e che sarebbe sempre esistito . Per Anassimandro il nostro mondo non è il solo nell'universo : per lui l'intera realtà universale è cosparsa di mondi come il nostro . Egli concepiva l'universo come un oceano di apeiron con sparsi qua e là infiniti mondi come il nostro . Questi mondi erano per lui realtà definite e tra l'uno e l'altro c'era l'apeiron . Ma che cosa è che dà vita ai vari mondi , che fa sì che si stacchino dall'apeiron primordiale ? Per Anassimandro è il movimento che consente la separazione dei mondi dall'apeiron . Probabilmente mentre effettuava questi ragionamenti aveva in mente i mulinelli dell'acqua : se sulla superficie ci sono corpi galleggianti (pagliuzze , rametti ...) a causa della densità si separano gli uni dagli altri . Così anche nell'apeiron ci potevano essere vortici in grado di separare i vari CONTRARI . Infatti l'apeiron è tale proprio perchè tutto è mescolato e finisce per essere indistinto : infatti caldo-freddo , secco-umido etc. se mescolati sono indefiniti . E' il movimento che riesce a separarli . Ma non è un movimento qualunque : quello dell'apeiron infatti è un movimento capace di generare e di separare . Infatti di per sè nell'apeiron i contrari non esistono ancora : vengono successivamente generati dai vortici . Questa è la cosmogonia anassimandrea : esaminiamo ora la cosmologia , vale a dire l'assetto del mondo . Anassimandro non ci parla ancora di caldo e di freddo in modo astratto , ma li identifica nell'acqua e nel fuoco , ossia in sostanze concretamente esistenti . Egli ci fa notare che il rapporto tra i contrari è conflittuale : per lui al centro del mondo c'è l'acqua fredda , in periferia il fuoco caldo : essi tendono a scontrarsi costantemente . Il fuoco fa evaporare l'acqua marina con una duplice conseguenza : la formazione di sale e di vapore acqueo . Il sale sta a rappresentare la terra , il vapore acqueo l'aria . Va senz'altro notato che Anassimandro era particolarmente attento e sensibile alle questioni di evaporazione perchè a Mileto vi erano grandi paludi e doveva quindi essere un fenomeno molto diffuso . Quindi per lui al centro c'era l'acqua , in periferia il fuoco ed in una periferia ancora più periferica una corona in cui aria e fuoco si mescolavano . La luna ed il sole non sono nient'altro che " buchi " in cui è possibile scorgere questa corona di periferia . Senz'altro per la sua cosmologia Anassimandro deve aver preso spunto dal funzionamento della pentola a pressione . Il fuoco attacca l'acqua causandone l'evaporazione , ma essa si " vendica " attaccando la corona periferica e smantellandola . Questa sua strana idea del fuoco che agisce a discapito dell'acqua deve essergli derivata dal fatto che egli scorgeva spesso fossili marini a chilometri di distanza dal mare o addirittura sui colli : significava quindi che vi era un'evaporazione costante e che il fuoco " rosicchiava " sempre più terreno all'acqua facendola evaporare . Oltre a notare l'interesse di Anassimandro per gli aspetti comuni della vita , gli va senz'altro riconosciuto il merito di aver capito che cosa fossero i fossili ( cosa che non aveva invece capito Aristotele ) . Quindi per lui il nostro mondo sarebbe finito quando il fuoco sarebbe riuscito a far evaporare tutta l'acqua ( che , come aveva notato Talete , è davvero fondmentale per la vita ) . Per Anassimandro un contrario non può vivere da solo , quindi la scomparsa dell'acqua decreterebbe anche quella del fuoco e del mondo intero . Il mondo , una volta finito , sarebbe ritornato nell'apeiron e lì ne sarebbe poi nato uno nuovo . Sempre a riguardo della cosmologia anassimandrea , va ricordato che egli non pensava che la terra fosse rotonda nè che fosse in movimento : la immaginava come il tamburo di una colonna . Per lui la terra sarebbe ferma semplicemente per il fatto che non avrebbe nessun motivo di muoversi : è al centro di tutto e quindi perchè mai dovrebbe spostarsi ? Torniamo ora al frammento a noi giunto : l'espressione " secondo l'ordine del tempo " non si è sicuri che sia effettivamente anassimandrea . E' chiaro che quando dice " da dove hanno origine , hanno fine " allude all'apeiron : il mondo una volta finito torna lì . Poi parla di " ingiustizia " : essa consiste sia nel distacco dall'apeiron del mondo (che può essere visto come una sorta di peccato originale ) sia (soprattutto) nel conflitto che oppone un contrario all'altro . A riguardo dell'idea del peccato originale , dobbiamo riallacciarci alla religione orfica , che vedeva la nascita dell'uomo come una colpa originaria : la vita sulla terra è sia l'effetto della colpa sia la punizione . Anassimandro estende questa concezione all'intero mondo : il distaccamento dall'apeiron è un peccato : i contrari stessi , opponendosi , commettono una sorta di peccato nei confronti dell'apeiron . E' interessante l'espressione " secondo necessità " : dà l'idea che le cose avvengano secondo un ordine preciso e non casualmente . Comincia a subentrare un primo e rudimentale concetto di " legge naturale " con il " secondo necessità " . Si può riscontrare nella visione del mondo di Anassimandro un forte pessimismo legato alla tradizione orfica . Anassimandro nel Perì fuseos , oltre a dedicarsi alla cosmologia e alla cosmogonia , si dedica anche alla biologia e alle prime forme di vita : egli , così ci dice una testimonianza di Aezio , sostiene che i primi viventi furono generati dall'umido ( va senz'altro notato come Anassimandro sia influenzato da Talete e alle sue dottrine che vedevano l'acqua protagonista della realtà ) , avvolti in membrane spinose e che col passare del tempo approdarono all'asciutto e , spezzatasi la membrana , mutarono in fretta il genere di vita . Per lui dalla terra e dall'acqua riscaldate nacquero o dei pesci o comunque degli animali molto simili ai pesci ; in questi concrebbero gli uomini ed i feti vi rimasero rinchiusi fino alla pubertà . Quando questi si spezzarono , allora finalmente ne uscirono uomini e donne che potevano già nutrirsi . Sembra quasi che in un certo senso anche per Anassimandro il vero principio sia l'acqua .

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