HOBBES

A cura di

LA RAGIONE

Finora abbiamo parlato di ragionamento discorsivo , proprio degli uomini e non degli animali , senza però spiegare che cosa Hobbes intenda per " ragionare " . Per Hobbes ogni operazione della ragione si riduce in ultima istanza a una forma di calcolo e , più precisamente , di addizione e di sottrazione . Queste operazioni non vengono applicate solo in ambiti matematici con le grandezze numeriche o in ambiti geometrici con le figure o in ambiti fisici con i concetti di forza e di velocità , ma anche in ambito logico nelle conseguenze dei nomi . Infatti dire che tra due vocaboli esiste un rapporto di antecedenza e conseguenza significa infatti aggiungere il secondo ( come conseguenza ) al primo ( come antecedente ) ; al contrario , negare questo raporto vuol dire sottrarre il secondo dal primo . Questo , tra l' altro , permette ad Hobbes di recuperare in forma nuova il complesso apparato della logica tradizionale : una proposizione non é altro che una somma di termini , un sillogismo una somma di proposizioni , una dimostrazione una somma di sillogismi . La conoscenza alla quale si approda tramite un corretto impiego del ragionamento é la filosofia . Dato che il ragionamento stabilisce sempre un rapporto causale tra l' antecedente e il conseguente ( in Hobbes non vi é sostanzialmente distinzione tra la causalità logica e quella efficiente ) la filosofia sarà la scienza delle cause generatrici . Infatti , data una figura piana che assomiglia a un circolo , io non posso sapere con il solo ausilio dei sensi , cioè senza ricorrere al ragionamento causale , se tale figura sia o non sia veramente un circolo . A tale certezza potrò arrivare solo conoscendo la generazione ( cioè la genesi ) della figura : facendo ruotare un raggio attorno al centro si può constatare come i punti siano equidistanti dal centro . La conoscenza delle cause generatrici può essere utilizzata in una duplice direzione : partendo dalla cosa che genera determinati effetti o proprietà ( un circolo , cioè una figura ottenuta ruotando il raggio attorno al centro , ha la proprietà di avere tutti i punti della circonferenza equidistanti dal centro ) oppure , viceversa , andando dagli effetti alla causa generatrice , cioè dalle proprietà alla cosa che le determina ( se una figura ha la proprietà di avere tutti i punti della circonferenza equidistanti dal centro , essa é stata prodotta dalla rotazione del raggio attorno al cerchio , cioè é un circolo ) . Ma le cose che possono essere spiegate attraverso cause generatrici sono soltanto i corpi . La filosofia é quindi sempre ed esclusivamente conoscenza dei corpi e della loro generazione . Conseguentemente da essa é esclusa la teologia , poichè Dio , pur essendo concepito da Hobbes come corporeo , é ingenerabile . Anche la storia naturale e quella politica , per quanto molto utili alla filosofia , non ne fanno parte , poichè riguardano di fatto conoscenze fondate rispettivamente sull' esperienza e sull' autorità , anzichè sulla mera necessità causale che descrive il processo della generazione . La filosofia può pertanto avere come oggetto soltanto la generazione dei due possibili tipi di corpi , quelli esistenti in natura e quelli politici , e si dividerà di conseguenza in filosofia naturale e in filosofia civile . Se la conoscenza si ottiene sempre ricostruendo la generazione delle cose , l' uomo può conseguire un' assoluta certezza solo quando é egli stesso a produrre ciò che conosce : in questo caso ( come avviene ad esempio nella matematica ) si ha una conoscenza deduttiva , fondata su una dimostrazione a priori . Quando invece non siamo noi stessi a produrre l' oggetto , possiamo soltanto ricostruire il processo generativo procedendo ipoteticamente dagli effetti alle loro possibili cause . E' questo il caso della scienza della natura , i cui oggetti sono fatti non dall' uomo , ma da Dio : in essa sarà quindi possibile solo una conoscenza ipotetico-induttiva , basata su una dimostrazione a posteriori . Il principio , per cui si conosce soltanto ciò che si fa , troverà una ripresa e uno sviluppo nel filosofo italiano Giambattista Vico .

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